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Revival – Stephen King (Recensioni)
Un horror particolare per il Re del Brivido.
Il prolifico scrittore americano Stephen King crea, con “Revival”, una storia che diventa chiaramente un horror nella fase conclusiva, ma fino ad allora è più complicato etichettarlo sotto un genere.
Forse “autobiografia romanzata” è più vicino alla realtà, poiché il protagonista, Jamie Morton, viene seguito dal compleanno dei 6 anni fino a quando ne compie 61. E purtroppo per lui non è solo: lo accompagna il suo “agente del cambiamento”, Charles Jacobs.
La trama è lineare: Jamie, al compimento del sesto anno d’età, riceve in regalo dei soldatini e grazie a questo gioco conosce, poco tempo dopo, il nuovo reverendo della cittadina, Charles Jacobs. Il lettore immagina un cattivo in piena regola, invece Charles è un marito e padre amorevole, fin quando moglie e figlio muoiono in un terribile incidente stradale e lui lascia la chiesa e la zona, scomparendo. Jamie comincia a suonare in un gruppo musicale e questo lo porta ad avvicinarsi alla droga, poi anni dopo incontra nuovamente Charles in una fiera e viene salvato appena in tempo dalla dipendenza di eroina. Qui il personaggio di Charles Jacobs comincia a delinearsi meglio, una sorta di dottor Frankenstein completamente affascinato dal potenziale dell’elettricità. Jamie inizia a seguirlo in giro per fiere e scopre che dietro l’elettricità usata dall’ex reverendo c’è dell’altro, un altro mondo di cui si intuisce la presenza. Tra addii e nuovi incontri, alla fine si scopre il grande piano di Charles Jacobs, quello sì puramente horror, che per terminarlo ha bisogno di un ritorno alle origini e di Jamie stesso, ormai uomo di mezz’età dedito a un lavoro onesto in uno studio di registrazione.
Il romanzo è idealmente diviso in parti, e trovo la prima, quella sull’infanzia di Jamie, particolarmente riuscita. L’attesa per sentire la Predica Terribile, il discorso che il reverendo fa dopo la morte dei suoi familiari, è palpabile e sale di pagina in pagina. Stephen King riesce non solo a creare interesse in vista della predica, ma anche a non deludere al momento topico. Davvero notevole, a mio avviso.
Ovviamente non potevano mancare le citazioni, e c’è da dire che in “Revival” diventano maggiormente inserite nel contesto: se in “Mr. Mercedes”, il personaggio di Pete collegava la maschera dell’assassino a quella del pagliaccio di “It”, Charles Jacobs parla di un parco giochi in cui ha lavorato, Joyland, ambientazione dell’omonimo romanzo di King, con tanto di particolari: «Al tempo mi facevo chiamare Mr Electrico, in omaggio a Ray Bradbury.»
Le note autobiografiche sono molteplici: Stephen King suona nel gruppo dei Rock Bottom Remainders e si diletta con la musica fin da piccolo, come Jamie. E sempre come Jamie ha avuto problemi di droga (mentre scriveva il romanzo “Shining” erano all’apice).
Con un insieme di elementi così vario, non poteva che uscire un buon libro: si fa leggere, è interessante in ogni sua parte e diversi particolari restano impressi, tra cui il finale, quando finalmente Charles, e Jamie, sbirciano dietro l’invisibile porta della morte. Assolutamente consigliato.
Titolo originale
|
Revival |
Autore
|
Stephen King |
Anno pubblicazione
|
2014 |
Lingua originale
|
Inglese |
Genere
|
Horror |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 12 maggio 2015 alle 08:00, ed è archiviato come horror, Raccolta Stephen King, Recensioni. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |