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La medicina della scrittura (15° parte). Sospensione
Questo corso di scrittura si avvia alla conclusione, mancano ancora poche lezioni. Uno degli ultimi argomenti da trattare è la sospensione.
Quando scriviamo, nel corso degli eventi ci troviamo man mano a descrivere scene che cambiano le carte in tavola. È una cosa che si può notare più facilmente nei film o telefilm, piuttosto che nei libri. Alfred Hitchcock, Stanley Kubrick, il nostro Dario Argento, non sono certo gli unici a saperlo. Basta guardare una qualsiasi puntata dell’ottimo telefilm “X-Files” per capirlo: ogni volta che gli agenti Fox Mulder e Dana Scully sono di fronte a qualche rivelazione, c’è uno stacco, spesso seguito dal cambio di scena.
Ma, quando la scena cambia, non cambia lo stato delle cose, per esempio che Fox Mulder si trova di fronte all’Uomo che Fuma, il quale vuole dirgli qualcosa. Sì, ma cosa?
Per saperlo, il fruitore deve “sorbirsi” qualche minuto di azione diversa, la sua mente proiettata al faccia a faccia tra i due. Dunque cosa comporta una scelta di questo tipo? Dei doveri e dei benefici.
Partiamo dai benefici: il fruitore resterà attivo, vorrà sapere come va a finire. Quanto più grosso è il colpo di scena, tanto più alta sarà l’attenzione destata in chi segue. Riuscirà a seguire senza annoiarsi una parte meno importante della storia, che potremmo sfruttare per dare qualche nozione fondamentale per seguire al meglio il resto, per presentare una nuova sfaccettatura di un personaggio, o per qualunque altra nostra necessità. Ma l’aspettativa del fruitore non va assolutamente delusa, altrimenti la nostra storia perderà molto del suo appeal.
Infatti, come detto, abbiamo dei doveri. Tornando al caso di prima, se Fox Mulder è alle prese col Fumatore, è lì che chi segue ha il diritto di trovarlo. Se da un lato, durante lo stacco, si possono affrontare temi d’attesa diversi, dall’altro si dovrà tornare esattamente in quel punto per rispetto del fruitore.
Altro dovere, quello di dare a chi segue un colpo di scena degno dell’attesa che ha dovuto sopportare. Il colpo di scena, l’attesa e la successiva spiegazione saranno la chiave di volta per rendere la storia memorabile.
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 2 luglio 2011 alle 10:30, ed è archiviato come Corso di scrittura, Parole al vento. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |