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Chi sono

Paolo Merenda nasce il 13 giugno 1979 a Parete, paesino a breve distanza da Napoli, Bologna e Lecce. Da sempre provvisto di una fervida immaginazione, decide di diventare scrittore (oltre che astronauta, contrabbandiere, cuoco) dopo aver visto il film, e letto il libro, “It” di Stephen King, a 11 anni.

Conscio, come dice lo stesso King, che “ogni grande scrittore dà vita a tanti scrittori mediocri”, tiene molto alle descrizioni verosimili per rendere l’invenzione narrativa gioco realistico, e per ottenere questo scopo tiene molto a documentarsi, quasi raggiungendo la schizofrenia paranoide, cosa che gli permette di svolgere a meglio la sua attività di fotografo di luoghi abbandonati, serial killer, maniaco sessuale, prima di mettere le storie su carta.

È eclettico, a tratti dispersivo: giornalista sportivo dal 2000, si è laureato in Tecniche Ortopediche con una tesi sulle protesi sportive, ma ha trattato per varie testate anche scienza, costume e società, e arte. Suoi racconti sono comparsi su varie riviste, tra cui Inchiostro, Talkink e “Note di storia e cultura salentina” (curato da Storia Patria, di cui è diventato socio), oltre che su diversi siti. Una parte del suo materiale artistico è stato inviato a una casa editrice su Marte, che ancora non gli ha risposto.

Intanto ha vinto il terzo posto al premio internazionale di scrittura “Fortunato Pasqualino” con il racconto autobiografico “Estinzione di massa” ed è risultato finalista nella terza, quarta e sesta edizione di “Corto Magliese”, concorso di cortometraggi. È stato direttore di un mensile di medicina dal 2010 al 2012 e nel 2013 ha dato alle stampe la sua opera prima, “Dodici”, una raccolta di racconti di cui la copertina è molto meglio dell’interno. Nel 2021 replica con il secondo libro, “Al di sopra di ogni sospetto”.

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