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Recensione: Pet Sematary – Stephen King
Siamo a uno dei miei libri preferiti di Stephen King. Pet Sematary è un romanzo puramente horror, ma si arriva per gradi al punto di rottura decisivo: cammino lento che permette al lettore di entrare nella storia e lasciarsi soggiogare. Quando i particolari meno realistici vengono introdotti, il lettore arriva ad accettarli senza molti problemi, ormai rapito dalle pagine.
Partendo appunto per gradi, il dottore Louis Creed si trasferisce in una piccola cittadina, Ludlow, con la moglie Rachel e i figli Ellie e Gage. Completa la famiglia il gatto di Ellie, Church, che avrà un ruolo centrale nella storia, dato che davanti alla nuova casa passa una superstrada, pericolosa per i bambini e il gatto stesso. Quando muore investito mentre Ellie è via dai nonni, il vicino di casa Jud gli parla del cimitero degli animali, il Pet Sematary. Non quello “ufficiale”, ma una diramazione più nascosta: qui è dove gli indiani Micmac seppellivano i propri cari riportandoli in vita.
Con il gatto funziona, ma Louis capisce che qualcosa non va: è come se Church avesse perso la sua anima, sostituita da un’entità malvagia. Ottimi i passaggi in cui viene dato uno spessore senza pari a un personaggio che è “solo” un gatto, dalla sua caccia ai topi, che lascia squartati a terra, alle occhiate che lancia a Louis e Jud. La storia diventa ancora più cupa quando la stessa sorte di Church capita a Gage, e niente può Jud, che tenta di metterlo in guardia sul seppellirlo nel Pet Sematary. Così anche Gage torna in vita, per un finale velocissimo e pieno di azione: il bambino ruba un bisturi al padre, uccide Jud e Rachel, la stessa madre, gesto emblematico del cambiamento dopo il ritorno in vita.
Louis riesce a fermarlo, ma è ormai impazzito, e si convince che il figlio sia diventato malvagio per il troppo tempo passato tra morte e sepoltura. Quindi, a poche ore dalla sua morte, seppellisce la moglie Rachel. L’ultima pagina termina come meglio non potrebbe, con un interrogativo grosso quanto il libro stesso.
Nel 1989 il regista George A. Romero decide di farne un film, ma il progetto viene posticipato e Mary Lambert sostituisce lo storico regista. La pellicola Cimitero vivente ha diverse particolarità, da Stephen King impegnato in un piccolo ruolo, cosa che ama fare nei “suoi” film. La colonna sonora è dei Ramones, che per l’occasione incidono anche un bellissimo pezzo, Pet Sematary appunto. King ha molte conoscenze nel mondo della musica, grazie a uno dei progetti alternativi in cui è impegnato: si tratta del gruppo Rock Bottom Remainders, che ha visto moltissimi scrittori e sceneggiatori impegnati, tra cui Matt Groening, inventore dei Simpson e di Futurama, e con guest star del calibro di Bruce Springsteen.
Titolo originale
|
Pet Sematary |
Autore
|
Stephen King |
Anno pubblicazione
|
1983 |
Lingua originale
|
Inglese |
Genere
|
Horror |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 21 febbraio 2012 alle 09:55, ed è archiviato come horror, Raccolta Stephen King, Recensioni. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |