Maglie, reading libero sulle note del pianista Marco Menna

Alle 21.30 c’è il “Naufragio rebetiko no.7569. Sabotage du destin”, il periodico reading libero dell’Art Cafè di Maglie, che si tiene ormai da tre anni. Tutti potranno leggere propri lavori o di altri, sulle note del pianista Marco Menna. Il tutto accompagnato dai cliché della migliore tradizione rebetika, tra sirtaki, pastis e moresque. Introducono e animano la serata lo psicologo Paolo Colavero e il giornalista campano Paolo Merenda, che getteranno per primi le “scialuppe di salvataggio”.

fonte: Gazzetta del Mezzogiorno del 4 gennaio 2011

Naufragio rebetiko, reading e tre uomini in barca

Leggere davanti a una platea è sempre difficile, mille volte più che scrivere. Scrivere è spesso un atto terapeutico, che va fatto senza nessuna compagnia tranne i fantasmi nella testa che prendono vita. Mettersi davanti a un microfono e leggere è tutt’altra cosa.

Col passare del tempo questo timore è andato scemando, e il 7 gennaio di quest’anno (in origine doveva essere il 4) il reading Naufragio rebetiko No.7569. “Le sabotage du destin” è andato davvero bene. A ospitarci, come sempre Patrick Gnai dell’Art Cafè, che ci ha dato carta bianca. Eravamo in tre a tenere il timone: io, campano, la giornalista e scrittrice pugliese Angela Leucci, e lo psicologo Paolo Colavero, in forza a Milano. Tre regioni, per una commistione di stili che ha creato, ancora una volta, qualcosa di unico. A coadiuvarci il pianista Marco Menna e il sassofonista Roberto, autori di ottimi intermezzi musicali. E autori in senso stretto, dato che Roberto ha aperto le danze degli interventi liberi. Molti gli intervenuti, tra cui un paio di bravi poeti.

Io, per restare fedele all’idea del naufragio, ho letto stralci di uno dei capolavori della letteratura, non solo umoristica. Tre uomini in barca, di J. Klapka Jerome, è una di quelle opere che mi è rimasta dentro sin dalla prima volta in cui l’ho letta, molti anni fa.

Per l’occasione, ho condiviso col pubblico i paragrafi “Una vittima di centosette malattie mortali”, “Come il signore casalingo appende un quadro”, “Triste caso di Stivvings Junior”. Devo dire che, in alcuni tratti, è stato difficile non scoppiare a ridere.

Paolo Colavero, invece, ha recitato numerosi suoi scritti, tra cui uno dei racconti presenti sull’ebook del concorso letterario Art Cafè, che trovate scaricabile gratuitamente in fondo a questo post, ed è stato, ancora una volta, l’idolo delle folle. Angela Leucci si è limitata a un solo intervento, uno dei suoi racconti meglio riusciti, che ha ricevuto un’ottima risposta da parte del numeroso, e caloroso, pubblico.

Quello che mi resta dentro, alla fine di simili manifestazioni, è la consapevolezza che l’interesse per l’arte SEMBRA non esserci più, mentre in realtà il fruitore cerca qualità, che tante volte manca. Facendo le cose al meglio, la risposta, positiva, c’è sempre.

In piedi da sinistra, il primo è Paolo Colavero, il quarto Patrick Gnai, il quinto Paolo Merenda e la sesta Angela Leucci. Accosciato, il secondo da sinistra è Marco Menna. E, sì, quelli sono coriandoli.

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