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Perché un libro e un film non potranno mai essere la stessa cosa.
Come risolvere la dicotomia lettura-cinema?
Quando si va a scuola, molto spesso si finisce per cedere al fascino di un film tratto da un libro, piuttosto che leggere il volume che era stato assegnato. Certo, un paio d’ore di impegno sono ben altra cosa rispetto a un impegno che potrebbe durare giorni o forse settimane. Ma ci sono delle ragioni ben precise per cui un film non sarà mai un libro o viceversa.
Qui non si vuole dare dignità a una forma d’arte a scapito di un’altra. Spesso i film tratti dai libri ci deludono, ma non accade sempre, dipende da chi li ha girati. Sfido chiunque a non riconoscere l’innegabile fascino di “Arancia meccanica” di Stanley Kubrick, a scapito del libro di Anthony Burgees, mentre tutti i fan di Tim Burton saranno concordi nell’affermare che “Alice in Wonderland” non era all’altezza del libro di Lewis Carrol. Ognuna delle due forme d’arte presenta quindi dei pro e dei contro.
I libri hanno dalla loro il potere immaginativo delle parole: non è come quando in un film si ha già la pappa pronta, l’immagine bell’e servita di fronte ai propri occhi, ma bisogna fare appello alla propria concentrazione, alla propria immaginazione. Le parole, inoltre, hanno un suono: quante volte abbiamo imparato a memoria delle frasi contenute in un libro che “suonavano bene” al di là del loro contenuto?
Però, d’altro canto, un film ha l’atmosfera. L’atmosfera non è solo la scenografia, lo studio del personaggio, ma spesso gran parte è data dalla colonna sonora, che contribuisce a suscitare nello spettatore un certo sentimento, uno stato d’animo che risulta essere tutt’altro che unico e irripetibile, come invece accade in un libro, dove l’immagine si presta alle interpretazioni più disparate.
Quindi, non si dovrebbe cedere alla dicotomia lettura-cinema. Ogni forma d’arte ha la sua bellezza, il suo fascino. E trovare tempo per entrambe è assolutamente un gran guadagno per la propria anima. E soprattutto, non cedete mai al pregiudizio delle rivisitazioni.
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Angela Leucci il 6 dicembre 2012 alle 10:02, ed è archiviato come Parole al vento. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |