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Stephen King goes to the Movies – Stephen King (Recensioni)
Stephen King omaggia cinque film tratti dai suoi racconti unendoli in questo libro.
Per la raccolta di racconti “Stephen King goes to the Movies”, l’autore del Maine fa una strana scelta: raccogliere e ripubblicare cinque racconti già apparsi in sue raccolte precedenti. Il motivo è semplice: rendere omaggio al mondo del cinema, infatti tutte e cinque le storie hanno avuto una trasposizione cinematografica che i kingofili non possono dimenticare.
Il libro si apre con “1408”, racconto che vede come protagonista lo scrittore Mike Enslin alle prese con una stanza d’albergo infestata da spettri e altre strane presenze. Già incluso nella raccolta “Tutto è fatidico” del 2002, nel 2007 diventa un film con John Cusack come protagonista e che vede nel cast Samuel L. Jackson, diventando fra l’altro anche un discreto successo di botteghino.
Il lettore procede poi con “Il compressore”, vecchio racconto contenuto nella prima antologia del Re del Brivido, “A volte ritornano” (1978). Qui la polizia indaga su strani decessi avvenuti in una lavanderia, scoprendo che la causa di tutto potrebbe essere una piegatrice dello stabilimento, posseduta da un’entità malvagia. Nel film tratto dal racconto, “The mangler – La macchina infernale” (1995) in un ruolo di assoluto spessore troviamo Robert Englund, reduce dal successo intergalattico e imperituro acquisito per aver interpretato Freddy Krueger, protagonista della serie di film “Nightmare”.
Passando al terzo tassello, c’è “Uomini bassi in soprabito giallo”, racconto dell’antologia “Cuori in Atlantide” (1999). L’anziano Ted Brautigan, grazie alla casa in cui va a vivere, conosce Bobby Garfield, ragazzino curioso che cerca di capire cosa nasconde l’uomo. Ted, che cerca di restare il più possibile defilato, ha in realtà dei poteri per cui è braccato dagli uomini in soprabito giallo del titolo, che lo vogliono per un’oscura missione (che, si intuisce, è far cadere la Torre Nera a cui anela il pistolero Roland di Gilead). Il film collegato, “Cuori in Atlantide” (2001), ha come protagonista Anthony Hopkins, la cui carriera comprende anche impersonare il dottor Hannibal Lecter di quella pietra miliare dei cinefili che risponde al nome de “Il silenzio degli innocenti” e i due film successivi della trilogia.
Penultima fermata per “Rita Hayworth e La Redenzione Di Shawshank”, racconto di “Stagioni diverse” (1982), con un uomo, Andy Dufresne, incarcerato pur non avendo commesso il duplice omicidio di cui è accusato. Dietro le sbarre, però, riuscirà a entrare nelle grazie del direttore della struttura penitenziaria, e diventerà amico di Red, uno dei detenuti “storici”. Nel film, “Le ali della libertà” (1994), sotto le vesti di Andy Dufresne va Tim Robbins, mentre Red è Morgan Freeman. La storia, il delicato finale e il cast fruttano sette nomination agli Oscar del 1995.
Ultimo tassello per “I figli del grano”, tratto da “A volte ritornano”, che vede al centro delle vicende una strana congrega di bambini, che ha come entità da venerare qualcosa di misterioso che vive tra i filari di grano di un campo immenso, e con cui una coppia viene inavvertitamente in contatto. Il modesto film, “Grano rosso sangue” (1984), tratto da questo racconto, non è piaciuto nemmeno allo stesso Stephen King, ma viene ricordato sempre con affetto dai kingofili incalliti.
Arricchiscono gli spazi tra un racconto e l’altro, le note dello scrittore americano, che rendono il libro non solo un omaggio, ma anche un’interessante lettura per chi vuole saperne di più su come sono nati i racconti e i film.
Titolo originale
|
Stephen King goes to the Movies |
Autore
|
Stephen King |
Anno pubblicazione
|
2009 |
Lingua originale
|
Inglese |
Genere
|
Raccolta di racconti |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 13 giugno 2014 alle 08:00, ed è archiviato come raccolta di racconti, Raccolta Stephen King, Recensioni. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |