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The Outsider – Stephen King (Recensioni)
Lo spettacolare arresto di un possibile omicida è solo l’inizio di una lunga storia.
Il romanzo “The Outsider” di Stephen King sembra, in realtà, formato da due storie distinte: una di genere giallo, nelle prime 180 pagine (su 530 circa), e un’altra horror. Scelta originale che ho apprezzato molto, nonostante mi incuriosiva terribilmente trovare il colpevole dell’omicidio, “aiutando” il detective Ralph Anderson.
La storia parte infatti col botto: l’arresto spettacolare dell’integerrimo professore Terry Maitland, allenatore della locale squadra giovanile di baseball di Flint City, durante l’incontro più importante della stagione. Accusato di stupro e omicidio ai danni di un bambino, contro di lui numerosi testimoni, impronte digitali e perfino DNA. Peccato che, mentre veniva consumato l’omicidio, Terry, con tre colleghi, testimoni al di sopra di ogni sospetto, era in TV a decine di chilometri di distanza, con tanto di impronte digitali trovate anche dall’altra parte. Mentre la possibilità che si sia costruito un alibi, per quanto complesso, traballa, resta il fatto che nel momento topico era in due posti contemporaneamente. Inoltre alcuni piccoli particolari non tornano, e il dubbio si insinua nella mente di tutti i personaggi, mentre Terry comincia la trafila, con grande dolore per la moglie Marcy e per le figlie, dell’attesa del processo in un carcere buio e claustrofobico.
Permettetemi questa piccola digressione: riguardo il racconto “I langolieri” contenuto nella raccolta “Quattro dopo mezzanotte”, Stephen King spiega di quanto sia fondamentale documentarsi quando si scrive, tanto che era stato nella cabina piloti di un aereo visto che parte delle vicende si svolgono durante un volo di linea. Allo stesso modo, me lo immagino girare per carceri e bracci della morte, prima di scrivere “Il miglio verde” e “Sleeping Beauties”, passandoci magari anche qualche notte di sua volontà. Alcuni brani di “The Outsider” potrebbero essere i resti di ciò che ha vissuto e quel che gli è rimasto appiccicato addosso.
Tornando alla storia, la virata verso l’horror è di più ampio respiro, e dopo aver presentato il personaggio di Alec Pelley, detective in pensione che fa piccoli lavoretti investigativi, mi è tornato in mente Bill Hodges, protagonista della trilogia di Mr. Mercedes. E difatti entra in gioco Holly Gibney, aiutante di Bill, in un ruolo per nulla marginale. Sono sicuro che questa mossa verrà apprezzata da moltissimi aficionados delle opere del Re del Brivido.
Nell’episodio che chiude il romanzo, il viaggio nelle grotte, ci ho visto numerosi echi di “It”, risultato a mio avviso voluto dallo scrittore del Maine, anche per la scelta dei cunicoli da percorrere, che ricorda quella dei sette ragazzini nelle fogne alla ricerca del pagliaccio assassino.
Romanzo promosso a pieni voti, per i colpi di scena continui e per lo sviluppo dei personaggi, mai statici e nei quali il lettore può identificarsi.
Titolo originale
|
The Outsider |
Autore
|
Stephen King |
Anno pubblicazione
|
2018 |
Lingua originale
|
Inglese |
Genere
|
Horror |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 28 novembre 2018 alle 08:00, ed è archiviato come horror, Raccolta Stephen King, Recensioni. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |