Ospite d’eccezione Chris Masters, ma non è stato il solo a far splendere lo spettacolo al Palapartenope.

L’Italia è un paese che si è avvicinato da tempo al wrestling, principalmente con Eddie Guerrero agli inizi degli anni 2000 e prima ancora con la caratteristica telecronaca di Dan Peterson, indimenticabile per chi l’ha vissuta. Ma, ancora oggi, tante star internazionali nella stessa sera a Napoli non si vedono spesso, quindi ho preso al volo l’occasione di gustarmi “I Miti del Wrestling – Masters of the Universe” al Palapartenope, il 24 marzo scorso.

Battle Royal

Buona la presenza del pubblico e buoni i match, frutto dell’ottimo lavoro degli organizzatori. Già nel nome della serata si fa riferimento a Chris Masters, atleta che in WWE ha lottato per circa cinque anni tra il 2005 e il 2011, affrontando Shawn Michaels, Ric Flair, John Cena, Kurt Angle, Undertaker, Triple H e molti altri. Nella sua carriera la chicca, per quanto mi riguarda, è stata un incontro a tre con Kurt Angle e John Cena che servì a Cena stesso per introdurre ai fan la nuova mossa di sottomissione. Un first time ever in cui Masters c’era, anche se fu proprio lui a cedere al termine del triple threat match.
Buona la card, che ha visto all’interno atleti di spessore come Picchio, l’idolo di casa Jimmy Barbaro e Laura Di Matteo, ottima nel ruolo di heel. Alcune storie, poi, sono state ben raccontate, come il tag team match con Red Scorpion e Leon contro Karim Brigante e Tom LaRuffa. Proprio il francese Tom LaRuffa è stato il primo grande ospite: dal 2011 al 2016 è stato in WWE e Impact Wrestling con i nomi di Sylvester Lefort e Basile Baraka, dividendo il ring con Big Show, Abyss e gli Hardy Boyz (Matt e Jeff Hardy, entrambi pluricampioni praticamente in qualunque federazione abbiano lottato).
Notevole anche Gianni Valletta, atleta maltese che vanta un tag team con Tajiri in AJPW, una delle maggiori federazioni nipponiche. Nonostante la giovane età, le esperienze in Giappone lo hanno formato e si vede dalla cura per i particolari che ha nel ring.
Ma, come detto, tutti gli occhi erano per “The Masterpiece” Chris Masters, che nel main event ha affrontato Fabio Ferrari, a cui va data parte del merito del successo: il suo ruolo di cattivo, di heel, ha fatto brillare ancor più, se ci fosse stato bisogno, la stella del wrestler americano. La presenza del sangue, per una racchettata data male da Ferrari, o forse un blade job, colpo con uscita controllata di sangue che si usa nel wrestling (ma poco importa se è stata l’una o l’altra, a dire il vero) ha dato quel tocco di epicità che ha chiuso la serata. Almeno la parte lottata, perché poi c’è stato tempo, per i possessori di VIP Pass, di conoscere nel backstage tutti gli atleti coinvolti. Ne ho approfittato, scattando qualche foto con alcuni di loro e chiacchierando con le persone dietro i personaggi. Bel momento, di cui troverete qualche immagine qui sotto.

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Chris Masters e altri Miti del Wrestling a Napoli, 5.0 out of 5 based on 9 ratings

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