Una vecchia storia della Extreme Championship Wrestling sempre attuale.

La Extreme Championship Wrestling resta, anni dopo la chiusura, indelebile nella mente dei fan che seguono questa disciplina. Come lo stesso nome suggerisce, la ECW portava l’estremo sul quadrato, con colpi spettacolari ma anche molto violenti, e match in cui, ad esempio, ci si poteva colpire con mazze avvolte da filo spinato.

Non un gioco da ragazzi, insomma, aspetto che forse il giovanissimo Eric Kulas non prese in considerazione il 23 novembre 1996. Questo ragazzone che superava i 150 chili aveva un sogno, quello di diventare un wrestler. Con il padre quella sera andò a vedere un house show della ECW e, tra gli incontri in programma, c’era un tag team match tra The Gangstas (Mustapha Saed e New Jack) e D-Von Dudley con Axl Rotten.

Ora, di estremo nella ECW non c’era solo il nome: molti atleti erano infatti estremi anche nella vita. Il primo, importante, tassello di questa storia fu Axl Rotten, che non si presentò all’evento. Eric Kulas, con il padre, corse da Paul Heyman (impensabile contattare così facilmente ora Vince McMahon nella WWE, ma a metà anni novanta nella ECW era più facile) dicendogli di avere 19 anni e di essere stato allenato da Killer Kovalski.

Così, al giovane gigante venne affibbiata la gimmick di Mass Transit, un heel potente, come lo stesso nome suggerisce.

Il secondo tassello fu quando seppe che avrebbe dovuto subire un blade job (un taglio programmato sulla fronte per far uscire sangue senza rischi per il lottatore), cosa che subito chiese al suo avversario sul ring, New Jack, non avendo esperienza in tal senso. Nel corso del brutale match, quando New Jack attuò il blade job, il ragazzo mosse la testa: la conseguenza furono due arterie recise. Il video dell’epoca mostra chiaramente il sangue zampillare, e il taglio venne chiuso con 50 punti di sutura.

New Jack, Paul Heyman e la ECW videro il primo PPV della storia della federazione, Barely Legal, cancellato (si sarebbe dovuto tenere non molto tempo dopo) e una causa legale per appurare la responsabilità del caso Mass Transit.

Io credo che la giustizia non sbagliò affatto: non ci si inventa wrestler, non basta un grosso fisico o la voglia, non a caso gli attori hanno delle controfigure per le scene pericolose. Nel corso del dibattito uscì fuori che Eric Kulas aveva affermato il falso sull’età (aveva 17 anni) e sulla preparazione (non era mai stato in una scuola di wrestling, né tantomeno in quella di Killer Kovalski, che ha allenato e scoperto tra gli altri Triple H). Un video appurò anche che New Jack, subito dopo aver effettuato il taglio, chiese al ragazzo se stesse bene, ricevendo risposta affermativa.

Non posto il video dell’intero match, anche se è facilmente reperibile, per le scene crude, scene che attestano una volta di più la pericolosità di questo sport, che va praticato con una adeguata preparazione alle spalle.

La ECW non è mai uscita dall’ombra di questo evento, che per fortuna non lasciò morti sul campo (Eric Kulas morirà qualche anno più tardi per le conseguenze di un’altra operazione). Tra l’altro notizia di questi giorni è che il copyright sulla sigla ECW è stato fatto scadere dalla WWE (che deteneva i diritti sul nome da quando riportò in vita la federazione, anche se per i fan di Paul Heyman la “vera” Extreme Championship Wrestling è morta nel 2001) ed è stato acquistato da una piccola compagnia di New York. Per gli amanti della federazione, gli incontri con Tommy Dreamer, Sabu, Mick Foley, Rob Van Dam, Sandman e tutti gli altri sono ciò che resta nella mente e nel cuore.

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Mass Transit, quando il wrestling sfiora la tragedia, 5.0 out of 5 based on 6 ratings

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