- Home
- Dodici
- Chi sono
- Paolo Merenda
- Presentazioni letterarie
- Pubblicazioni
- Al di sopra di ogni sospetto
- A Levante – Etica-Estetica
- Racconti per il Natale 2015
- Note di storia e cultura salentina 2015
- In Bilico – Storie di animali terrestri
- Cafè des artistes
- Caffè Blues – 2° Art Cafè
- Caffè Blues – 1° Art Cafè
- Note di storia e cultura salentina
- Antologia “Fortunato Pasqualino”
- Talkink
- Scrivono di me
- VIP shots
- Categorie
- Corso di scrittura
- 1. La terapia dell’arte
- 2. Per chi (e perché) si scrive
- 3. L’idea
- 4. L’importanza dei classici
- 5. Leggere
- 6. I personaggi
- 7. L’immedesimazione nei personaggi
- 8. L’ambientazione
- 9. Il punto di vista
- 10. Lo stile
- 11. L’importanza di documentarsi
- 12. Rispetto per il lettore
- 13. Lo sviluppo della storia
- 14. I dialoghi
- 15. Sospensione
- 16. La fine
- 17. Riscrittura
- 18. Blocco dello scrittore, case editrici e ultimi appunti
- 19. Il mondo dell’editoria
- 20. Racconto o romanzo?
- 21. Promozione e pubblicità dell’opera
- Scrivere è vita – Viaggio nel mondo della scrittura
- L’arte è rivoluzione
- Recensioni
- Contattami
- Disclaimer
Recensione: Uscita per l’inferno – Stephen King
Questo lavoro non è senz’altro una delle pietre miliari di Stephen King, ma ha comunque la particolarità di non possedere elementi soprannaturali. Non a caso, è stato firmato con lo pseudonimo di Richard Bachman, non molto tempo dopo un altro romanzo dello “stesso autore”, Ossessione, con cui sembra avere qualche affinità.
In questo caso non è un ragazzo al centro della storia, ma George Dawes, un uomo che ha perso l’unico figlio, Charles Fred, in tenera età per un tumore cerebrale. Con la moglie Mary tenta di tornare a una vita normale, ma quando sembra esserci riuscito riceve il colpo che lo porta alla deriva: per un’inutile prolungamento dell’autostrada 784, deve perdere la sua casa e l’impiego, dato che la lavanderia in cui lavora verrà rasa al suolo per la stessa autostrada.
Da qui una spirale che lo porterà in basso, fino a perdere la moglie, sviluppare la doppia personalità di Fred (il secondo nome del figlio) e barricarsi in casa con dell’esplosivo. In questo i tratti comuni con Charlie di Ossessione, dalla crisi dovuta a troppa pressione fino alle fasi conclusive. Stephen King mette poi nel personaggio di George anche il proprio vissuto, dato che lui stesso aveva lavorato in una lavanderia prima di imporsi al grande pubblico con le sue opere.
In fin dei conti, in quest’opera ci sono un po’ tutte le precedenti creazioni firmate Richard Bachman, e parte della sua vita. Il mix che ne risulta è, per stessa ammissione dello scrittore del Maine, forse il peggior romanzo “di Bachman”, ma resta una lettura godibile che si fa notare anche per l’intestazione che ha ogni paragrafo: sono le date in cui accadono gli eventi descritti, quasi a voler misurare con il fattore tempo la discesa all’inferno di George, una discesa da cui sembra non aver volontà di rialzarsi. Anche gli atti terroristici ai danni dei cantieri aperti per la costruzione dell’autostrada sono solo un rimandare la perdita della casa, particolare che George sembra capire in più di un’occasione. Notevole comunque il finale convulso, con l’uomo barricato in casa che non si cura quasi più di ciò che accade fuori.
Titolo originale
|
Roadwork |
Autore
|
Stephen King (Richard Bachman) |
Anno pubblicazione
|
1981 |
Lingua originale
|
Inglese |
Genere
|
Thriller |
Ti potrebbe anche interessare:
La sfera del buio - Stephen King (Recensioni)
La tempesta del secolo - Stephen King (Recensioni)
Buick 8 - Stephen King (Recensioni)
Cell - Stephen King (Recensioni)
Doctor Sleep - Stephen King (Recensioni)
La scatola dei bottoni di Gwendy - Stephen King & Richard Chizmar (Recension...
Later - Stephen King (Recensioni)
Se ti è piaciuto quello che hai letto aiutaci a diffonderlo. Clicca qui -->
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 20 gennaio 2012 alle 11:40, ed è archiviato come Raccolta Stephen King, Recensioni, thriller. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |