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Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia – Zerocalcare (Recensioni)
Cosa accade durante una pandemia, ad esempio, nelle carceri e nei distretti sanitari? A queste pieghe dell’emergenza Covid si aggiunge, nel libro di Zerocalcare, una lunga riflessione sulla sua serie tv realizzata per Netflix.
Come per “La scuola di pizze in faccia del professor Calcare”, in cui contributi comparsi per altre riviste e periodici viene racchiuso in un solo tomo, “Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia” offre ai lettori di Zerocalcare l’opportunità di leggere i suoi scritti principalmente sulla pandemia, apparsi su Internazionale, oltre a un interessante punto di vista sulla realizzazione di “Strappare lungo i bordi”, la breve serie televisiva che il fumettista ha lanciato su Netflix.
Il periodo in esame è da dicembre 2020 a settembre 2021, e parte con “Lontano dagli occhi lontano dal cuore”, che tratta un aspetto poco dibattuto sulla pandemia di Covid che non vuole smettere di condizionare le nostre vite. Cosa è successo all’interno delle carceri nella fase calda, da marzo a luglio 2020, quando il Coronavirus esplose e ci fu il primo lockdown? Ovviamente Zerocalcare, pseudonimo di Michele Rech, non si allontana dalla realtà di Rebibbia, già comunque teatro di un istituto emblematico in tal senso. “Romanzo sanitario”, la seconda parte, è se vogliamo ancor più schierata dal punto di vista sociale: alcuni distretti sanitari, come quello del quartiere Rebibbia stesso, non hanno lavorato al meglio durante l’emergenza o, a volte, nemmeno erano attivi. In 20 pagine il fumettista riesce a far capire come a emergenza possa aggiungersi emergenza, se non si fa nulla per prepararsi ai momenti critici.
“La dittatura immaginaria” ed “Etichette”, rispettivamente sulla cancel culture e sull’ennesimo viaggio nelle zone di guerra da parte dell’autore, sono speculari: nel descrivere, con la solita verve e ironia, la cancel culture (la teoria secondo la quale se il pensiero non è rispettoso e allineato alla massa, si viene cancellati), dimostra come non sia applicata e che anzi ci sia democrazia, invece nella parte sul viaggio in Rojava, già fatto in occasione di “Kobane Calling”, fa vedere come sia proprio la democrazia a mancare, nonostante di facciata i terroristi siano quelli che vengono vessati giorno dopo giorno da un governo corrotto.
Insomma, come sempre Zerocalcare non si fa mancare spunti polemici, atti a far riflettere i lettori, ma nel centinaio di pagine della quinta e ultima parte, “Il castello di cartone”, fa quasi autoterapia. Il pezzo, inedito, mostra la vera natura del fumettista nato ad Arezzo ma romano d’adozione, e di quanto siano state forti le sue paure nel realizzare “Strappare lungo i bordi”, la serie tv lanciata su Netflix a fine 2021, anche perché ha lavorato fianco a fianco con un ottimo team che temeva costantemente di deludere. I mostri che deve affrontare, metaforici ma anche duri e reali (e che picchiano forte il povero ragazzo) sono i passi da superare per arrivare al suo risultato, ma possono essere letti e capiti da chiunque, per qualunque obiettivo.
Un ottimo modo per chiudere la lettura, e per chi non ha ancora visto la serie tv, magari da leggere prima ancora di collegarsi a Netflix, per godersi tutto in ordine cronologico.
Titolo originale
|
Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia |
Autore
|
Zerocalcare |
Anno pubblicazione
|
2021 |
Lingua originale
|
Italiano |
Genere
|
Fumetto |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 30 gennaio 2023 alle 08:00, ed è archiviato come fumetto, Recensioni. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |