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Straight-Edge, uno stile di vita
C’è un uomo, Ian Mackaye, che rappresenta in modo limpido il significato di “nato contro”. Cresciuto in una famiglia “bene”, si dedica al punk a 15 anni, dando numerosi concerti, molti con una band diventata poi emblematica, i Minor Threat. Nel 1981, a soli 19 anni, però scrive un pezzo che diverrà poi storia, Straight-Edge (linea dritta) per ricordare un amico morto di overdose. Questo episodio, e il fatto che durante i suoi concerti veda molti ragazzi bere, fumare, fare uso di droghe e trovare partner sessuali occasionali, veicola la sua parte “nata contro” a cambiare nuovamente. La canzone Straight-Edge sprona infatti a non bere, non fumare e non fare sesso promiscuo. La vista di persone perbene lo porta al punk, la vista dei ragazzi ai concerti lo porta quasi a lodare i ragazzi perbene visti da piccolo.
Da questa dicotomia, o forse da questo volere altro, è nato il movimento Straight-Edge, abbreviato sXe, che ormai annovera tra le sue fila molti cantanti della scena punk, oltre che molti attori e addirittura un wrestler di punta della WWE, CM Punk. Le regole sono semplici: come detto, niente alcool, niente tabacco o droghe, niente sesso con partner occasionali. Col passare degli anni, alcune frange sono passate anche a evitare la caffeina e la carne. Il vegetarianismo o il veganismo sono delle esasperazioni del movimento, ma per il resto tutti questi divieti si possono ridurre in una sola affermazione, avere il pieno controllo del proprio corpo, senza assumere sostanze che fanno perdere la concezione di se stessi, o rischiare malattie con rapporti occasionali.
Infatti, l’alcool e la droga non devono essere evitati “per partito preso”, ma solo perché annebbiano il cervello, fanno perdere concentrazione e lucidità. Per questo è stata aggiunta la caffeina alle “sostanze proibite”: quante persone affermano che senza un caffè la mattina sono degli zombie?
Il loro simbolo è la X (da cui anche l’abbreviazione sXe), solitamente tracciata sul dorso delle mani. Questa X ha radici storiche ben precise: in America non si può bere prima della maggiore età, e per questo i minorenni che vanno ai concerti sono marchiati con una X sul dorso della mano, prima di entrare. Ebbene, all’epoca, molti minorenni riuscivano ad avere lo stesso l’alcool, mandando il classico amico più grande d’età al bar. Un esempio lampante lo potrete trovare all’inizio del film Jennifer’s Body.
Gli straight-edgers, quando il movimento esplose, iniziarono, anche da maggiorenni, a marchiarsi da soli come segno di appartenenza. Da allora, si è passati alla X direttamente tatuata, ma il senso non è mai cambiato.
Si tratta di una filosofia di vita difficile da seguire nella società attuale, che spinge all’uso di tabacco o alcool ogni giorno, ma forse ancora per questo risulta ancora più affascinante. E per voi, cosa significa il movimento sXe?
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 2 settembre 2010 alle 10:00, ed è archiviato come Parole al vento. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |
circa 14 anni fa
Trovo molto strano il connubio punk e stile di vita “salutare”. Però capisco che bisogna toccare il fondo per potervi riemergere più puliti di prima. Forse questa tendenza nasce dal “fondo” decadente che questa epoca ha raggiunto. Si abusa di qualsiasi cosa che possa dare anche un solo istante di benessere intenso… e non mi riferisco solo alla droga o all’alcool ma anche alla smania di dominare per alcuni, al compiacere sempre e comunque per altri. Sono, comunque, perplesso sulle motivazioni che hanno mosso il creatore di questo stile di vita. Lo vedo più come uno (dei pochi) che ha avuto tutto dalla vita e anche subito. Andare “contro” quelli che già andavano “contro” è stato il suo modo di placare quella naturale irrequietezza che si impossessa di tutti i comuni mortali e che lo ha portato a coltivare il suo personale angolino di un mondo migliore.
circa 14 anni fa
Sono parzialmente d’accordo con te. Ian Mackaye è “nato” durante l’esplosione del punk, e per questo ha fatto punk. Se si fosse trovato a crescere intorno al 1991, in concomitanza con la morte di Kurt Cobain e l’esplosione del grunge, avrebbe fatto quello. Trovo che sia sì un “nato contro”, uno che vuole sempre altro, ma l’indole artistica c’è (e i Minor Threat musicalmente non sono niente male).
In un modo o nell’altro, avrebbe creato il movimento sXe. Anche perché, non dimenticarlo, l’imput è arrivato dopo la morte di un suo amico: sono episodi che ti cambiano, volenti o nolenti.