Negli ultimi tempi abbiamo assistito a un boom dei giochi a premi. Il Superenalotto e il suo montepremi, che ha superato i 180 milioni di euro prima di essere vinto, è solo la punta dell’iceberg.

Il poker, ad esempio, è un altro di questi giochi. Se la versione classica del poker ha i suoi proseliti, fedeli nel tempo, ultimamente moltissime persone si sono avvicinate al Texas Hold’em, una delle versioni del poker più innovative.

In questo studio il mio amico Raffaele Forgione, con cui ho giocato molte partite, affronta proprio l’argomento, e dà preziosi consigli ai neofiti che vogliono avvicinarsi al Texas Hold’em. Giocato con le giuste motivazioni, senza perdere lucidità e sopratutto senza eccedere, risulta un ottimo passatempo e, almeno nel nostro caso, il contorno giusto a piacevoli chiacchierate.

Paolo Merenda

PARTE I – Struttura dei tornei

Il torneo è una delle categorie del poker nella quale il fattore fortuna è abbastanza ridotto e quindi alla lunga vengono alla luce le skill (abilità) del giocatore.

La struttura dei tornei prevede un avanzamento dei bui, puntate minime obbligatorie, abbastanza lento.

Di solito si parte da bui 10/20, poi 15/30, 20/40 e via dicendo, con uno stack variabile da 1500 a 2000 chip.

Analizzando la struttura se ne deduce quasi immediatamente che giocare i primi livelli non comporterà una grande variazione del nostro stack, anzi succede spesso che giocando questi livelli si perderà prematuramente.

Perché?

Facciamo un esempio pratico:

Bui 10/20, vi trovate in mano AQ (ipotizziamo che non sia importante la vostra posizione al tavolo). Con questa mano di solito si fa raise, il raise standard prevede di mettere 3 volte il grande buio ossia 3 x 20 = 60 chip. Vi accorgerete che molti vi chiameranno, questo perché l’importo da voi puntato rispetto allo stack avversario è molto basso.

Ricordatevi che più giocatori entrano in una mano, più il vostro punto perde valore, quindi cercate sempre di giocare il board (tavolo) con il minor numero di giocatori possibile.

Minore dunque sarà il numero di giocatori che entrano in una mano e maggiore sarà la vostra possibilità di vincere la mano stessa.

Alcuni giocatori dicono di non giocare proprio i primi livelli di un torneo, il mio consiglio è quello di giocarli con le seguenti mani nel modo che ora vi descriverò:

AA, KK, QQ, JJ, TT, 99, 88, AK, AQ, AJ, AT, A9, KQ –> raise cospicuo preflop, consiglio 5-6 BB (Big Blind), e poi rivalutate sul flop (nel caso di AA, KK, QQ spingete forte anche sul flop)

77,66,55,44,33,22–> limp (call preflop) nella speranza di settare (fare tris sul flop). Si ricordi che le possibilità di set sul flop sono 1/7 ossia del 14%. Se non si setta sconsiglio nel 90% dei casi un’azione forte.

Suited connectors (carte a colore buone anche per progetti di scala, tipo 67, 78, 9T ovviamente dello stesso colore) –> limp preflop e rivalutazione al flop. Consiglio: Nella remota possibilità che al flop abbiate 4/5 di colore e scala bilaterale (scala che si può chiudere sia a monte, sia a valle, es: 7 8 9 T permettono la scala sia con J che con 6) sentitevi liberi di chiamare un all in.

Altro fattore che dovete prendere in considerazione è che nei primi livelli saranno i giocatori scarsi a farsi avanti spesso anche con push (raise all in preflop) no sense, ossia con un range di carte molto ampio che spesso non comprende le mani sopra elencate, sperando di rubare i bui uncontested ossia senza che nessuno chiami il loro raise. Cercate di capire subito chi tra i vostri opponent possa avvicinarsi a questa descrizione e chiamate i suoi all in solo con premium hands (AA, KK, QQ, JJ,AK e, se ve la sentite, con AQ).

La cosa che il giocatore inesperto non sa e  che nel lungo termine vi darà una marcia in più (qualche volta vi capiterà che vi scoppino AA con 84 in push preflop ma la maggior parte delle volte vincerete) è che pushare ai primi livelli non ha senso poiché nella maggior parte dei casi prenderà solo il BB (Big Blind) e lo SB (Small Blind), che, nel caso di livello 10/20 ammonta a 10 + 20 = 30 chip, quindi si è messo in una posizione a forte rischio per guadagnare una miseria di 30 chip, cosa che non lo porterà di certo ad un vantaggio in termini di stack rispetto agli avversari.

Notate differenza tra 2000 e 2030 chip? Io no e vi spiego il perché con un esempio pratico:

Nessun giocatore è entrato ancora nella mano, il nostro amico con 2030 chip pusha all in e viene chiamato da un solo avversario con 2000 chip, il quale si aggiudica la mano. Il nostro amico si ritrova con sole 30 chip, quindi, a meno di una serie quasi interminabile di colpi di fortuna, è fuori dal torneo.

La regola generale nei tornei è che il vostro grado di aggressività nel gioco aumenterà proporzionalmente al variare dei bui. Questo comporterà che più alti sono i bui più la nostra mano assume un valore maggiore e pushare per fare blind steal (rubare i bui) sarà una mossa molto utile e maggiore sarà la sua efficacia se saremo in pozione al tavolo, ma questo è un argomento che ho omesso apposta di trattare poiché è molto importante e necessita di un’analisi più approfondita.

Facciamo un esempio:

Bui 300/600, la nostra mano è KT, tralasciando il discorso della posizione facciamo un raise x3 che ammonta a 1800 chip. Ne segue che se lo stack medio dei nostri avversari è di circa 10000, solo chi ha una mano veramente forte entrerà nel gioco, in quanto dovrà investire 1/5 del suo stack solo per vedere il flop e sa che al 90% noi non molleremo il colpo nemmeno sul flop, quindi si pone nell’ordine di idee che chiamando preflop dovrà investire ben più di 1/5 del suo stack.

Stiamo dunque rappresentando una mano forte, ed il nostro avversario non sa quanto forte essa davvero sia, quindi riusciremo a far foldare mani anche più forti della nostra.

Inoltre rilanciando prendiamo un grosso vantaggio, nel senso che la maggior parte delle volte riusciremo a rubare il piatto sia pre che sul flop e nel caso il nostro avversario abbia una mano più forte della nostra farà sicuramente un reraise  (contro rilancio) preflop che ci darà informazioni sulla mano da egli posseduta.

Y2JChamp

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Poker Texano (Texas Hold ‘Em): Come arrivare a premio nei tornei. (PARTE I) - Struttura dei tornei, 4.7 out of 5 based on 23 ratings

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