Nel nuovo lavoro, l’autrice prosegue, con i suoi versi, il contatto stretto tra uomo e natura già sviscerato nel precedente libro.

Nel 2022 la poetessa Michela Zanarella ha dato alle stampe il libro “Recupero dell’essenziale”. Un anno dopo, riprende il discorso sulla natura, declinata in moti modi: incontaminata, in pericolo, forte, pericolosa, da salvare, con “L’eredità del bosco”.

“L’eredità del bosco” trova già nella dedica un richiamo alle origini (ai nonni Ottavio e Imelda che, aggiungo, sono nomi stupendi), ancora più immediato per chi segue l’autrice dai tempi di “Sensualità” del 2011 o ancora “Le parole accanto”. La dicotomia che ha spesso accompagnato i versi di Zanarella, tra Padova, dove ha passato i primi anni di vita tra boschi e natura (nel 2012 aveva già scritto Ad una Padova leggera, contenuto in “Meditazioni al femminile“), e Roma, città in cui vive oggi con il caos proprio di ogni metropoli, è un contrasto che dà vita alle poesie e a ciò che nascondono.
Interessante la divisione in quattro parti. La montagna, La Luna, Luce, Memoria sono facce diverse dello stesso prisma, che illumina l’autrice ma soprattutto permette al lettore di vedere dove sta andando. Come espone bene nella prefazione l’autorevole Dante Maffia, “ella sa entrare negli aspetti segreti delle argomentazioni e trarne la densità, il lievito, la prospettiva, cioè la conoscenza”. Ed è questa conoscenza che è messa a disposizione del fruitore, ma l’autrice non si erge a maestra, anzi si pone con rispetto, sia sulle pagine che nei confronti della natura.
La natura, appunto. Incontaminata nei boschi, che permette di entrare in contatto col vero sé. Probabilmente le poesie di questa silloge hanno fornito a Michela Zanarella la cura dal quotidiano ritmo frenetico che tutti dobbiamo vivere, elevandola e portandola a “vedere” aspetti nascosti della realtà.
In L’estate non arretra, componimento della prima parte, La montagna, le parole usate sono come sempre emblematiche: “Da alcune confidenze della montagna / ho saputo dello scompiglio dei ciliegi / di fronte a un cielo così caldo”. Un confronto segreto che la poetessa sembra appunto portare alla luce con la pubblicazione de “L’eredità del bosco”.
Nulla è lasciato al caso, tutto è organico, e così si arriva a Memoria, l’ultima parte: il passato è alle spalle, caro, mai dimenticato, ma inesorabilmente alle spalle. Ecco i volti dei morti è una poesia che sta dolcemente in bilico tra passato e futuro, ma non è legata al presente. Sono versi che volano, come tutta la produzione di Michela Zanarella.

Titolo originale
L’eredità del bosco
Autore
Michela Zanarella
Anno pubblicazione
2023
Lingua originale
Italiano
Genere
Silloge di poesie
Editore
Macabor
VN:F [1.9.5_1105]
Valutazione: 4.8/5 (6 voti)
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