Il breve volume “Notturno” rappresenta, per D’Annunzio, un’occasione per tornare profondamente in contatto con se stesso.

La vita di Gabriele D’Annunzio, come i suoi lettori sanno e come forse sanno soprattutto gli studenti delle scuole superiori, è stata avventurosa oltre ogni limite. Opere come “Il piacere” hanno affrontato parte di ciò, senza dimenticare il personaggio di Maciste, inventato dallo stesso D’Annunzio intorno al 1914 e da allora assurto a maschera senza tempo del cinema (comprese alcune caricature d’autore come quella di Totò) e dalla letteratura, ma con “Notturno” il Vate tocca picchi letterari forse mai più raggiunti. Continua >

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