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Il Signore degli Anelli – J. R. R. Tolkien (Recensioni)
Più di 1200 pagine che si fanno leggere senza appesantire il lettore, grazie a continui stratagemmi e la dose giusta di azione.
Scritto in dodici anni, a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, e pubblicato in tre volumi nel 1955, “Il Signore degli Anelli” è uno dei massimi romanzi di genere fantasy. L’avventura di Frodo, Aragorn, Gandalf e gli altri è ormai nell’immaginario collettivo, grazie anche ai tre fortunati film tratti dal lungo romanzo, e la sua fama non accenna a scemare.
Temporalmente, “Lo Hobbit” si pone subito prima di questa storia, che comincia infatti con l’affidamento a Frodo Baggins dell’Unico Anello dopo che suo cugino Bilbo, il vecchio possessore, decide di partire. Frodo riceve in una tranquilla giornata, come il cugino prima di lui, una visita del mago Gandalf. Quest’ultimo lo esorta a raggiungere un posto sicuro, Gran Burrone, per portare via l’Anello, e qui le vicende arrivano a una svolta.
Infatti qui, dopo un consiglio seguito con molta attenzione dal Signore degli Elfi in persona, prende vita la famosa Compagnia dell’Anello: Bilbo resta il Portatore, poi c’è il suo fido aiutante, l’hobbit Sam, altri due hobbit, Merry e Pipino, il nano Gimli, l’elfo Legolas, poi ancora Aragorn e Boromir, della stirpe degli uomini, e lo stregone Gandalf. La loro missione, molto pericolosa, è arrivare nelle terre di Mordor e gettare l’Unico Anello, il più potente tra tutti quelli forgiati nei tempi antichi, nel Monte Fato, dove fu creato. Ma il vecchio e ormai pazzo possessore dell’anello, Gollum, lo brama ancora e li segue di nascosto. Inoltre, a tutti i pericoli sul cammino si aggiunge che il Monte Fato è controllato da Sauron, l’Oscuro Signore, il creatore dell’anello, che lo cerca da sempre per impossessarsene e assoggettare a sé il mondo.
La fantasia di J. R. R. Tolkien raggiunge l’apice con questa opera, tanto che alcune cose lasciate fuori trovano posto ne “Il Silmarillion”, pubblicata postuma e con alcuni elementi della saga, e il romanzo è stato oggetto di parodie anche ben riuscite, come “Il Signore dei Ratti” di Leo Ortolani. Ma quanta di questa fortuna è da addebitare ai tre film di Peter Jackson? Sarebbe uscita in modo così globale dagli ambienti nerd senza le pellicole? La risposta è difficile da dare, anche perché parliamo di diciassette premi Oscar vinti in totale: quattro statuette al primo, “La Compagnia dell’Anello”, due al secondo, “Le due torri”, e ben 11, record parimerito con “Titanic” e “Ben-Hur”, al terzo, “Il ritorno del re”.
Tra l’altro, piccola curiosità, “Titanic”, “Ben-Hur” e “Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re” condividono i record di 11 premi Oscar e 4 Golden Globe, solo che il film di Peter Jackson è l’unico ad aver vinto in tutte le categorie in cui era candidato, a differenza degli altri due che hanno avuto altre nomination non arrivate al traguardo.
Titolo originale
|
The Lord of the Rings |
Autore
|
J. R. R. Tolkien |
Anno pubblicazione
|
1955 |
Lingua originale
|
Inglese |
Genere
|
Fantasy |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 11 febbraio 2019 alle 08:00, ed è archiviato come fantasy, Recensioni. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |