Mentre organizzavo il viaggio in Sicilia, a fine maggio per il premio letterario Fortunato Pasqualino, pensavo al fatto che, pur viaggiando molto, non ero mai stato su quell’isola. E dire che si tratta di uno dei posti che preferisco, in Italia. Sarei dovuto andarci coi miei da piccolo, ma saltò; poi in vacanza con degli amici, ma la maggioranza preferì mete più esotiche. Pertanto, organizzare tutto, e successivamente toccare quella terra, è stato gradevolissimo.

L’inizio non è stato dei migliori, diciamolo: partenza in autobus, e sosta… Dopo 2 chilometri, quando eravamo ancora nel mio paese. Pausa dettata dalla fame dell’abbondante autista, tornato dopo pochissimo con un gigantesco panino. A quel punto, ovvia la considerazione che data la mole e la fame dell’uomo, saremmo arrivati in Sicilia di lì a qualche settimana. Ma per fortuna nessun’altra fermata con annesso panino.

In Sicilia, incontro un caro amico che ho lì, e andiamo insieme a prendere possesso della stanza al b&b, dopodiché lui mi avrebbe accompagnato al luogo dell’incontro tra gli scrittori invitati alla premiazione finale. Qui altra odissea, il b&b sembra abbandonato e senz’altro non risponde nessuno al citofono. Girando tra le strade di Catania, però, ho avuto modo di notare la bellezza di quei posti, molto simili alla mia Napoli, ma con qualche particolare diverso che rendeva unico lo spettacolo. Mi è piaciuta, da via Etnea fino al vicoletto più scuro. E parlando di vicoletti scuri, in uno di questi trovo la stanza tanto agognata, in b&b nato da un appartamento, le cui stanze sono state tutte adibite a stanza da letto, tranne la cucina, e che quindi avevano della mobilia molto particolare. Nemmeno a farlo apposta, a me è capitata la stanza con la libreria. Centinaia e centinaia di libri tutt’attorno a me, quasi da sindrome di Stendhal.

Da lì, la conoscenza di Vera Ambra, persona squisita e che per fortuna ho avuto modo di vedere altre volte, poi il viaggio, anche questo in autobus, fino a Butera, il pranzo, molto molto piacevole grazie a degli ottimi commensali. Poi la premiazione, che non mi aspettavo, e pertanto ancora più gradita. È stato un bel momento, e il premio, statuetta e pergamena, è uno dei motivi per cui adesso mi leggete: in quel momento ho deciso di promuovere il mio lavoro. Non a caso, con Vera, qualche settimana dopo, parlavamo del fatto che durante la premiazione io fossi calmo e pensieroso: in effetti pensavo a questo, al sito che vedete, agli embrioni del mio altro blog helldiano.blogspot.com, o al canale youtube paolomerendachannel, tutte cose che poi ho creato, come vedete.

A sera ho potuto finalmente dormire (la notte precedente l’avevo passata in viaggio dalla terraferma all’isola) e il giorno dopo ho potuto fare il turista, tra cannoli, arancini, granite, carretti siciliani, souvenir vari. Ci tornerei volentieri, ma non per una toccata e fuga: c’è molto da vedere e da visitare, e molto che non ho visto. Non ancora almeno.

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