Il frenetico, e memorabile, weekend del giovane Holden Caulfield.

Il giovane Holden”, uno dei capolavori mondiali della letteratura, riesce nel difficile intento di tenere un solo personaggio sotto la luce dei riflettori senza stancare il lettore.
J.D. Salinger, scrittore molto schivo, ha portato parte di se stesso in Holden Caulfield, sedicenne che vive un weekend frenetico e che non riesce a decidere cosa fare, non solo nella vita, ma anche nella stessa giornata che affronta. Ottima la scelta di due personaggi femminili, la sorellina Phoebe e l’amica Jane Gallagher, per motivi diversi.
La storia parte con Holden che, cacciato dal college in cui studiava per non aver superato un numero sufficiente di esami, guarda una partita di football. È sabato pomeriggio, e le vicende narrate nel libro si concluderanno lunedì mattina. In mezzo, il rapporto di amore/odio con il compagno di stanza Stradlater, con la bilancia che pende verso il secondo sentimento quando Stradlater esce con Jane Gallagher, compagna d’infanzia del giovane Holden e Caulfield assale il compagno di stanza per gelosia, gelosia mai confermata, ma sottintesa, da Holden stesso, voce narrante del libro.
Questa lotta, in cui un magrolino Holden ha la peggio, lo porta alla decisione di lasciare in anticipo il college. Il lettore saluta così tutti i personaggi della scuola e si tuffa nella seconda parte, nella quale Holden continua a pensare a Jane e al fatto che dovrebbe chiamarla, ma senza mai farlo (Jane non entrerà mai attivamente nella storia), poi alla sorella Phoebe e infine ad Allie, suo fratello, morto a tredici anni. Allie era stato già introdotto nella parte in cui Holden si trovava ancora al college, quando Stradlater gli chiede se può fare un compito per lui, dato che deve uscire appunto con Jane, e il protagonista del romanzo opta per la descrizione di un guantone da baseball lasciatogli da Allie stesso. Ma qui il fratello diventa un amico invisibile per Holden, che lo chiama nei momenti di sconforto. Le sue peregrinazioni per bar in cerca di alcol lo portano, dopo numerose avventure, quasi tutte poco piacevoli, a casa, ma di nascosto.
Qui incontra Phoebe, ragazzina intelligente e sensibile, e ne escono fuori le pagine più belle del già ottimo libro. La frenesia con cui Holden sta affrontando la sua vita si “scontra” con la calma della sorella, che nonostante sia di sei anni più giovane è ben più saggia non solo di Holden ma anche, secondo la percezione del sedicenne, dell’adulto D.B., fratello maggiore di Holden, che fa lo scrittore.
Holden è un ragazzo che vuole partire via e lasciarsi tutto alle spalle, ma allo stesso tempo tiene molto al valore della famiglia, tanto che anche quando si vede in fuga per una nuova vita immagina come sarebbero le visite dei suoi familiari. La ricerca dell’alcol, la volontà di incontrare l’amica d’infanzia Jane, la voglia di parlare con Phoebe e il ricordo di Allie, sono solo alcuni dei modi in cui Holden combatte la dicotomia tra la ricerca di qualcosa di nuovo e la voglia di tornare alle vecchie abitudini, comune in parte all’autore del romanzo J.D. Salinger.
Non è un caso che Holden faccia pace (temporaneamente?) con se stesso quando visita da solo il museo che era solito visitare da bambino con i fratelli D.B., Allie e la sorellina Phoebe. Una chiusura del cerchio che lo porta ad affrontare la sua vita, appena accennata nel capitolo finale.
Interessanti i suoi ragionamenti sull’arte (aiutati dal pensiero del fratello scrittore), nei quali nomina romanzi che lo hanno formato, tra cui “Il grande Gatsby”, per cui “va matto”, e non a caso dominato da una figura frenetica e alla perenne ricerca di qualcosa.

Titolo originale
The Catcher in the Rye
Autore
Jerome David Salinger
Anno pubblicazione
1951
Lingua originale
Inglese
Genere
Narrativa
VN:F [1.9.5_1105]
Valutazione: 5.0/5 (9 voti)
Il giovane Holden - Jerome David Salinger (Recensioni), 5.0 out of 5 based on 9 ratings