Il libro più famoso di Dan Brown e uno dei più letti degli ultimi anni.

L’acclamato capolavoro di Dan Brown, “Il codice Da Vinci”, da cui è stato tratto un film, un videogioco e numerose parodie, è un romanzo che bisogna leggere prima o poi.
Purtroppo, moltissimi italiani hanno letto prima questo, il suo quarto lavoro, e poi “Angeli e demoni”, anche perché in seguito al successo del quarto libro sono stati tradotti in italiano “Crypto”, “La verità del ghiaccio” e il già citato “Angeli e demoni”, ambientato a Roma durante l’elezione di un nuovo papa. Eppure la storia che gira attorno all’elezione del papa introduce al meglio “Il codice Da Vinci”, nel quale la chiesa cattolica è messa di nuovo al centro delle vicende, questa volta poiché Robert Langdon si mette alla ricerca del Santo Graal.
Il tutto però parte in maniera fortuita, o meglio a seguito di un omicidio, quello del curatore del Louvre di Parigi, Jacques Saunière. Langdon è fra i sospettati, per le ultime parole che Saunière ha vergato a terra prima di morire per le ferite, tra cui un simbolo inciso sulla pelle. La nipote dell’uomo morto, Sophie Neveu, e lo studioso Leigh Teabing, aiutano Langdon nelle ricerche, che diventano sempre più pericolose (lo stesso Langdon è costretto a fuggire quando capisce che vogliono incastrarlo per l’omicidio). In tutto questo si fa spazio il Priorato di Sion, una setta segreta di cui Saunière faceva parte e che sembra custodisca un segreto che potrebbe affossare la religione cattolica.
Sicuramente molti di voi hanno già letto “Il codice Da Vinci”, e spero anche “Angeli e demoni”, in quanto i due romanzi hanno un numero altissimo di punti in comune, che proverò a riassumere: in “Angeli e demoni” la chiesa cattolica è in pericolo, Robert Langdon viene chiamato a indagare con l’aiuto di una parente della prima vittima dei cattivi, una giovane ragazza, e trova gli indizi sulle opere di Galileo Galilei. In “Il codice Da Vinci” la chiesa cattolica è in pericolo, Robert Langdon viene chiamato a indagare con l’aiuto di una parente della prima vittima dei cattivi, una giovane ragazza, e trova gli indizi sulle opere di Leonardo Da Vinci.
Con questo non voglio smontare il suo lavoro, sia chiaro, piuttosto credo che lo scrittore originario del New Hampshire abbia preso quanto di buono c’è nel libro precedente e lo abbia riadattato qui. Le scoperte finali su cosa, o chi sia in realtà il Santo Graal, unito a uno studio sui vangeli apocrifi, da cui notoriamente si evince che Gesù e Maria Maddalena erano una normale coppia, con tanto di figli, ha migliorato la ricetta, rendendola più gustosa. È il suo capolavoro? Non ne sono convinto, per me “Inferno” sta un gradino più su, ma son considerazioni personali.
Non è considerazione personale, però, che il film tratto nel 2006, sempre diretto da Ron Howard, lo stesso della trasposizione cinematografica di “Angeli e demoni”, abbia dato la sterzata decisiva alla diffusione planetaria del libro, con un Tom Hanks in grande spolvero, Jean Reno nel ruolo del capo della polizia e Paul Bettany in quello del monaco albino dell’Opus Dei, Silas, disposto a uccidere per nascondere il grande segreto.

Titolo originale
The Da Vinci Code
Autore
Dan Brown
Anno pubblicazione
2003
Lingua originale
Inglese
Genere
Thriller
VN:F [1.9.5_1105]
Valutazione: 5.0/5 (9 voti)
Il codice Da Vinci - Dan Brown (Recensioni), 5.0 out of 5 based on 9 ratings

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