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Poker Texano (Texas Hold ‘Em): Come arrivare a premio nei tornei. (PARTE II) – Il fattore psicologico
I tornei, come detto nella prima parte di questa serie di articoli, hanno una struttura che implica una variazione dei livelli abbastanza lenta.
Questo impone che la durata media dei tornei online sia di circa 2-6 ore mentre per i tornei live di alcuni giorni.
Ne emerge che il fattore psicologico al tavolo, sia esso virtuale o reale, è di rilevante importanza.
La virtù principale da avere al tavolo da gioco è la Pazienza. Questo comporta che non dovremo adirarci per il fatto di non aver ancora ricevuto delle mani buone forzando il nostro ingresso nel gioco.
Nel precedente articolo ho spiegato anche che nei primi livelli di un torneo, i giocatori che faranno più action sono quelli più inesperti ed il mio consiglio è stato di evitare lo scontro diretto con loro a meno di monster hands, quindi avevamo già anticipato implicitamente l’elemento pazienza.
Qualche volta vi capiterà di perdere un piatto e il vostro avversario vi mostrerà di non avere nulla in mano avendo bluffato un punto superiore a quello che avete voi, o vedrete che lo stesso giocatore vi ruba spesso i bui, o i piatti.
Per mia esperienza personale, posso consigliarvi vivamente di non prendere mai in “antipatia” un giocatore al tavolo che vi ha outplayato (buttato fuori dalla mano in corso), poiché nelle mani successive ricercherete di certo il confronto con lui e la poca lucidità non vi porterà di certo ad esiti positivi.
Perdere la pazienza, in gergo pokeristico “andare in tilt” (non per altro una delle più grandi poker room online si chiama FullTilt), sarà la maggiore causa delle vostre eliminazioni dai tornei.
Altra cosa da evitare in un torneo di poker è la stanchezza. Se vi sentite stanchi, non iscrivetevi proprio ad un torneo e se la stanchezza si fa sentire durante un torneo, prendetevi un buon caffè.
Il poker è un gioco molto cerebrale e richiede per questo massima lucidità. Ogni mano richiede svariati ragionamenti per essere valutata e spesse volte dovremo fare affidamento sulla nostra memoria nel tentativo di confrontare l’attuale mano con una similare che si è giocata in passato.
Inoltre ogni mano va valutata durante tutta la sua intera linea cronologica, partendo dall’azione preflop e valutando tutte le azioni intermedie fino all’ultima svoltasi. Minori saranno le distrazioni esterne, maggiore attenzione avremo avuto sulla mano e, più in generale, sullo stile di gioco dei nostri avversari.
Più saranno le informazioni che avremo raccolto su una determinata mano/giocatore, maggiore sarà la possibilità di assicurarci il piatto o comunque di perdere i minimi, e ricordate che per una volta che avete foldato mentre il vostro avversario era in bluff, la maggior parte delle volte folderete stando sotto.
Ne risulta che alcune volte è meglio foldare una mano in cui non vi sentite sicuri aspettando mani in cui potremo giocare al meglio e riprenderci con gli interessi le chip perse.
Y2JChamp
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Raffaele Forgione il 8 novembre 2010 alle 09:30, ed è archiviato come Parole al vento. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |