Dodici, come i rintocchi di un orologio che scandiscono il tempo del vivere. Viene presentata stasera alle 21 all’Art Café di Maglie, l’opera prima del giornalista casertano Paolo Merenda, Dodici, edita da Giovane Holden. Si tratta di una raccolta di racconti che prende il titolo, appunto, dal numero di storie contenute al suo interno e dai numeri d’orologio contenuti in una mezza giornata, con riferimento all’orologio dell’Apocalisse.
In questa mezza giornata narrativa scorrono le storie più disparate: un bambino anela a incontrare il suo eroe preferito del wrestling, una donna oggetto di abusi da parte del compagno cerca di uscire dall’impasse, un vedovo si suicida e si reincarna in un bambino, a dei soldati statunitensi vengono propinati allucinogeni durante la guerra in Vietnam, un uomo avverte il terremoto lontano e diviene preda della schizofrenia, un ragazzo simula un suicidio e viene assunto in tv e così via. Merenda si muove con sapienza esplorando moltissimi generi letterari, dalla fantascienza al thriller, dall’intervista orale al noir fino al giallo e alla narrativa d’introspezione. «È impossibile – scrive l’autore nella postfazione, in cui spiega la genesi delle storie – raccontare una storia morta, una storia che non vuole essere raccontata. Ogni storia ha un’anima: se muore, il massimo cui uno scrittore potrà aspirare sarà farne una foto. Ma narrarla sul serio, viverla, quello non più». Presenta l’autore e il volume la docente Elena Tamborrino. Letture a cura di Carla Ruggeri.

fonte: Gazzetta del Mezzogiorno del 18-04-2013

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