La storia del dopoguerra, e dei partigiani, esaminata dal noto giornalista.

Nella prefazione de “Il sangue dei vinti”, l’autore Giampaolo Pansa parla di come questo libro sia stato oggetto di polemiche fortissime, che non accennano a scemare. Polemiche partite dal mondo politico di sinistra, secondo cui, in pratica, non avrebbe dovuto trattare questi temi.
Ma la storia è anche questa, e il giornalista fa chiarezza sul motivo di alcuni eccessi dei partigiani a seconda guerra mondiale conclusa. Se l’assassinio di Benito Mussolini del 28 aprile 1945, con tanto di corpo lasciato in mostra (con Sandro Pertini che andò a Piazzale Loreto e affermò quanto fosse indegna la scena) ha avuto le sue giustificazioni dovute alla guerra appena conclusa e a ciò che aveva rappresentato il duce nel ventennio fascista, lo stesso non si può dire di altri episodi narrati nel corso delle pagine, come quelli avvenuti a Bologna e Modena fino agli ultimi mesi del 1946, e conclusi solo perché Alcide De Gasperi mandò polizia e carabinieri a fermare una situazione insostenibile, che andava ben oltre lo scovare i fascisti e impedire loro di riportare lo stato di dittatura.
Molti gli episodi presi in esame nel Nord Italia, come un controverso delitto della cosiddetta “Pistola Silenziosa”. Il gruppo, che stanò e uccise numerosi esponenti della Repubblica Sociale Italiana (RSI), istituita da Mussolini, o della GNR (Guardia Nazionale Repubblicana), operò fino al 1949, quando le esecuzioni erano diventate già da un pezzo omicidi senza colpevoli. Il 10 novembre 1945 alcuni membri della “Pistola Silenziosa” assassinarono il dottor Francesco Negro, che durante la guerra aveva curato di nascosto partigiani e antifascisti, quindi non certo un nemico. Ma dopo la guerra, continuando a svolgere il suo ruolo, aveva ispezionato numerosi cadaveri, rendendosi conto degli eccessi della partigianeria, per cui venne eliminato poiché testimone scomodo, dagli stessi che aveva curato in guerra.
Il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) trova vasto spazio nel corso del libro, con le cause sommarie del Tribunale di Guerra, unite alle prigioni durissime in cui venivano rinchiusi i fascisti catturati. Giampaolo Pansa specifica che ogni caso limite dei partigiani è figlio di esecuzioni nel periodo del fascismo (“Fin qui, tutto normale. I partigiani avevano vinto e i fascisti pagavano il conto della sconfitta”), ma quello che lo colpisce di più sono i piccoli casi, ovvero quelli ai danni di persone che nulla avevano a che fare con il Partito Nazionale Fascista (PNF), e che venivano giudicati in base a vaghi sospetti, antipatia o altro. Lo stesso giornale del CLN di Modena scrisse, riferendosi a quanto avvenne dopo la guerra: “Continuano ad accadere fatti così mostruosi e barbari che gettano lo sgomento nell’animo di chi ha lottato e sofferto. Purtroppo dobbiamo constatare che non soltanto i nazifascisti erano belve umane.” A Modena, in particolare, il giornalista si occupa di altri episodi: l’eliminazione di esponenti del PCI in contrasto con i metodi violenti dei partigiani, come Renato Seghedoni, Umberto Farri o ancora Giorgio Morelli, partigiano che dal suo periodico “Il Solitario” denunciò la violenza della resa dei conti nei confronti dei fascisti, portando lo stesso Palmiro Togliatti a intervenire per fermare questi episodi.
Giampaolo Pansa esamina, in alcune pagine de “Il sangue dei vinti”, veri e propri omicidi ai danni di famiglie la cui unica colpa era quella di essere facoltosa, omicidi che ricordano quelli trattati da Pino Aprile nel suo “Terroni“. I delitti per rimpinguare le casse dei partigiani sono quelli più ricchi di particolari, dato che l’autore si è voluto documentare bene prima di addentrarsi in ulteriori controversie.
Controversie che, come detto all’inizio, non sono mancate. Segno che si tratta di un’opera viva, con la storia italiana del dopoguerra presa in esame senza veli o censure, per dare un’idea d’insieme più completa su ciò che accadde veramente.

Titolo originale
Il sangue dei vinti
Autore
Giampaolo Pansa
Anno pubblicazione
2003
Lingua originale
Italiano
Genere
Saggio
VN:F [1.9.5_1105]
Valutazione: 4.7/5 (14 voti)
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