La storia del pugile Muhammad Ali, da Cassius Clay in poi.

Che Muhammad Ali sia sempre stata una persona sopra le righe si può facilmente intuire solo vedendo qualche suo vecchio incontro su youtube, non c’è bisogno di leggere questo libro per scoprirlo. Quello che non tutti conoscevano prima che Ali e Richard Durham, coautore dell’opera, dessero alle stampe “Il più grande”, era la vita privata del Campione.
Il libro si apre con il capitolo forse più doloroso per Ali, quello della sconfitta contro Ken Norton, che gli ruppe la mascella nel loro famoso incontro del 1973, per poi ripartire da Louisville, nel Kentucky, e dall’infanzia di Cassius Clay. La passione per la boxe, per uno dei più famosi e forti pugili della storia, era insita in lui e sono ben descritti nel libro i sacrifici che il ragazzo doveva affrontare per salire la montagna partendo dalle posizioni più basse. Posizioni dovute anche alla discriminazione razziale, di cui è stato vittima per lunga parte della carriera, in special modo dopo la sua conversione all’Islam. Proprio la conversione, il cambio di nome in Muhammad Ali e il rifiuto di partecipare alla guerra del Vietnam gli costarono l’allontanamento dal mondo del pugilato, con l’impossibilità di lottare per il titolo mondiale dei pesi massimi. Proprio durante l’esilio scrisse la maggior parte del libro, compresa la lunga chiacchierata con Joe Frazier, con cui diede vita a una delle più grandi rivalità della storia della boxe.

Gli attacchi del Ku Klux Klan, l’epiteto “negro” e molti altri particolari fanno capire quanto sia stato difficile per lui continuare lungo la sua strada, ma la rinascita del 1970 dopo una brillante operazione di marketing ideata da lui stesso e appoggiata da Frazier, è la degna rinascita del Campione. Il libro si ferma al 1975, pochi mesi dopo aver riconquistato il titolo che aveva già detenuto dal 1964 al 1967, anno dei problemi legati alla sua religione, ma non manca un elogio all’Italia: la prima grande vittoria di Ali risale infatti al 1960, quando durante i Giochi di Roma vinse l’oro olimpico e fu osannato dagli stessi italiani.

Tratta anche i temi prettamente familiari, con il rapporto burrascoso con la prima moglie e quello più tranquillo con la seconda (da cui però divorzierà nel 1976, solo un anno dopo la pubblicazione dell’autobiografia), rendendo questo libro prezioso non solo per gli amanti del pugilato portato ai massimi livelli da lui, George Foreman, Mike Tyson e altri gioielli della nobile arte, ma anche per i lettori più voraci che non mancheranno di apprezzare l’anima di Muhammad Ali, messa a nudo per la prima volta.

Titolo originale
The greatest: my own story
Autore
Muhammad Ali (con Richard Durham)
Anno pubblicazione
1975
Lingua originale
Inglese
Genere
Saggio
VN:F [1.9.5_1105]
Valutazione: 4.8/5 (11 voti)
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