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Dannazione – Chuck Palahniuk (Recensioni)
Ancora una volta nuovo stile di scrittura per Chuck Palahniuk.
Compilando la scheda che trovate alla fine della pagina, sono stato indeciso su come etichettare “Dannazione” di Chuck Palahniuk. Ho optato per “horror” dato che è ambientato all’Inferno, dove la tredicenne neomorta Madison deve muoversi, ma credo sia un misto tra la commedia nera, il surrealismo e il fantasy.
Non mi ha aiutato nemmeno lo stile di scrittura usato da Chuck Palahniuk, che si muove in ogni libro in modo diverso: qui si va sul romanzo epistolare, con le lettere di Madison Desert Flower Rosa Parks Coyote Trickster Spencer (sì, è il nome completo) dirette a Satana. Ogni lettera si apre con “Mi sente, Satana? Sono io, Madison” che rende al meglio l’innocenza della giovane protagonista, unita a un cinismo che si svela con l’andare della pagine.
La ragazzina si ritrova all’Inferno, descritto magistralmente, e deve farsi nuovi amici per girarlo con tranquillità e capire come vanno le cose. Entrano in scena strani personaggi che richiamano quelli del film “Breakfast Club” di John Hughes, due su tutti Babette, che pensa al lato estetico anche dopo esser morta, non a caso introdotta come Zoccola von Zoccolis, e Leonard, ragazzino con una vasta cultura, che dà vita a interessanti pagine sulla religione.
Madison, figlia di un miliardario e di una star del cinema, si fa spazio tra il lago di sperma, le unghie tagliate e i feti abortiti per arrivare al quartier generale, dove comincia a lavorare in un call center che contatta i vivi, e attraverso cui fa ulteriori amicizie. Nel finale dà il via a due episodi che porteranno al secondo libro della trilogia, “Sventura”: la chiamata ai genitori, vivi, e la possibilità di passare una notte sulla terra, ovviamente quella di Halloween.
Di questo libro si fa apprezzare l’humour nero e lo spessore del personaggio di Madison, che tra le frasi ricorrenti ne ha alcune che usa per sentirsi grande: “Ebbene sì, conosco la parola escrementi. Sono in trappola e annoiata, ma non cerebrolesa” è un esempio lampante. Anche il modo in cui crede di esser morta, overdose di marijuana, è notevole in tal senso, mentre restano sullo sfondo i genitori, Antonio e Camille Spencer, che richiamano i topoi di altri lavori di Chuck Palaniuk: come Rant Casey di “Rabbia”, Katherine Kenton di “Senza veli” e ovviamente Tyler Durden di “Fight Club”, sono due personaggi dall’ascendente fortissimo e molto potenti. La loro forza esploderà però nel secondo libro, “Sventura”, una sorta di Purgatorio per Madison dopo l’Inferno di “Dannazione”.
Titolo originale
|
Damned |
Autore
|
Chuck Palahniuk |
Anno pubblicazione
|
2011 |
Lingua originale
|
Inglese |
Genere
|
Horror |
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo il 4 ottobre 2015 alle 08:00, ed è archiviato come horror, Recensioni. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Puoi pubblicare un commento o segnalare un trackback dal tuo sito. |