Pranzo al Gotham Café – Stephen King (Recensioni)

Il re dell’horror Stephen King, seppur molto prolifico nonostante i suoi 77 anni, più di 50 dall’esordio con “Carrie” del 1974, non è nuovo a edizioni da collezione di racconti già pubblicati in precedenza, come questo “Pranzo al Gotham Café”.
Il racconto, che nella versione del 2024 si impreziosisce dei disegni di Javier Olivares, fumettista dal tratto unico e distintivo, era già comparso su una rivista nel 1995 e poi, nel 2002, nella raccolta “Tutto è fatidico”. La storia, claustrofobica, parte come un fulmine, quando il protagonista, Steve Davis, torna a casa e trova un biglietto della moglie, che se ne è andata, in cui annuncia di voler divorziare. Novello Gregor Samsa, personaggio creato dalla penna di Franz Kafka, si trasforma in una mosca sofferente, seppur in senso figurato, perché all’apice del dolore smette anche di fumare.
Lui, fumatore accanito, in una casa deserta e in preda alla sindrome da astinenza, comincia ad avere allucinazioni visive e sonore. In questa delicata fase della sua vita, tutto può spingere un uomo a crollare, e il momento sembra arrivato quando l’avvocato della moglie, che a sua volta non vuole nemmeno rivolgergli la parola, lo invita a un pranzo per discutere i particolari della separazione.
Proprio quando la storia sembra aver preso dei binari precisi, con i due ex coniugi e l’avvocato seduti per pranzare e l’uomo sempre meno stabile (tutte le pedine al posto giusto, insomma) accade l’evento che spezza, anzi frantuma la realtà, senza ricorrere a eventi sovrannaturali, uno dei marchi di fabbrica di Stephen King di cui fa a meno in questo racconto.
Le immagini aggiungono profondità a una storia paurosa e piena di adrenalina, Olivares con pochi e abili tratti e un sapiente uso dei colori, riempie le pagine e aggiunge particolari, senza mai coprire o mascherare il filone principale, ovvero la penna sopraffina di uno dei più talentuosi scrittori di sempre.
Da comprare e tenere, sia per collezionisti sia per chi vuole vedere sotto una nuova luce il racconto, grazie come detto ai disegni che accompagnano il lettore lungo le pagine.

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