Dan Brown sembra aver fatto suo il motto “squadra che vince non si cambia” e quindi con l’ultima fatica letteraria torna alla formula che funziona da anni, su una trama però molto originale.

Il romanzo “Origin” di Dan Brown potrebbe essere a lungo andare il nuovo fenomeno dell’autore de “Il codice Da Vinci”. Forse non all’altezza come successo con il pubblico, ma la trama lo rende senz’altro uno dei migliori.
C’è da dire che la struttura di base ricorda molto le indagini del professor Robert Langdon, ovviamente presente in questa storia, con pochi scossoni, ma l’idea in sé è potente. Il futurologo Edmond Kirsch promette al mondo una presentazione che farà vacillare il concetto stesso di religione, perché ha finalmente risposto alle due antiche domande che si fa l’uomo: da dove veniamo? Dove andiamo? In pratica ha trovato prove sull’origine del Big Bang e altre prove, inconfutabili, su quale sarà il futuro della razza umana.
Però, prima che possa mostrare la scoperta al mondo, viene ucciso. Robert Langdon, suo grande amico, è presente e fugge con la direttrice del museo Guggenheim di Bilbao (tutta la storia è difatti ambientata in Spagna), Ambra Vidal, affascinante promessa sposa al principe e futuro re di Spagna. I due, con l’ausilio del fido Winston, aiutante robotico di Kirsch, capiscono che c’è un modo per rendere comunque pubblica la scoperta di Kirsch, ma è una corsa contro il tempo, la guardia reale, l’oscuro vescovo Valdespino e così via.
Le indagini: Robert Langdon e una splendida donna fuggono da chi ha frainteso la loro missione. Si svolge tutto in poche ore, e inoltre alla fine, tranne rare eccezioni, anche il cattivo più cattivo si dimostra se non buono, quantomeno dalle azioni giustificabili per il momento concitato. Questo in breve il canovaccio che da venti anni segue Dan Brown. Infatti la sua produzione è singolare: esordisce nel 1998 con “Crypto”, nel 2000 dà alle stampe “Angeli e demoni”, prima storia con il professore di Harvard, Langdon. Nel 2001 pubblica “La verità del ghiaccio”, secondo e ultimo senza il suo insegnante-talismano, e dal 2003 torna al metaverso in cui il professore risolve problemi spostandosi in giro per il mondo, anche perché “Il codice Da Vinci”, appunto del 2003, gli fa fare il salto di qualità definitivo dandogli la fama planetaria.
I punti in comune si possono vedere ancora di più con “Inferno”, penultimo romanzo di Dan Brown, ma il succo non cambia per il lettore casuale. Magari l’effetto sorpresa si perde nei confronti di chi, come me, ha letto tutte le sue opere, ma molti sono fruitori spinti al libro dal film di Ron Howard. Come è risaputo, infatti, tra Tom Hanks, l’attore che dà il volto a Robert Langdon, e l’ex Richie Cunningham di Happy Days, oggi regista affermato, Dan Brown ne ha di gente da ringraziare per il punto in cui è arrivato. Certo, la bravura c’è, il traguardo meritato, ma i tre film basati sui suoi libri hanno fatto da forte traino.
Peccato che, se l’età dei personaggi sia cristallizzata tra le pagine, non è lo stesso nella vita reale, con Tom Hanks sempre meno credibile come atletico e giovanile professore universitario, per ragioni di età. Se riuscisse a completare “Origin” prima di appendere al chiodo l’orologio con su Topolino, di Robert Langdon, sarebbe una degna conclusione, perché la storia meriterebbe una trasposizione cinematografica.

Titolo originale
Origin
Autore
Dan Brown
Anno pubblicazione
2017
Lingua originale
Inglese
Genere
Thriller
VN:F [1.9.5_1105]
Valutazione: 5.0/5 (5 voti)
Origin - Dan Brown (Recensioni), 5.0 out of 5 based on 5 ratings

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