La dedica in versi a una persona scomparsa

Carissimi lettori, buongiorno. Sono Giovanni Cristofaro, e quella che state per leggere è una mia poesia, che ho dedicato a una persona che da circa tre anni è volata in cielo fra le braccia del Signore.
La poesia stessa è una dedica speciale a chi ho sempre voluto bene, a chi ho sempre ritenuto speciale, una persona davvero buona d’animo che senza vergognarsi e senza mai tirarsi indietro dava molto del suo essere presente. A me questa persona manca molto, manca alla famiglia che ancora oggi non si spiega come un uomo così bravo sia volato in cielo tre anni fa improvvisamente; sì, cari amici, improvvisamente perché mio zio aveva solo 64 anni quando se ne andò per colpa di una malattia, una malattia di cui ci siamo accorti troppo tardi, che non siamo riusciti a vedere in tempo visto che era ben nascosta e non ti dava modo di essere eliminata.

 

L’angelo che mi abbracciò

 

Un angelo mi prese fra le braccia,

mi disse: “Giovanni vieni in paradiso”

Io gli risposi: “Non posso, il mio posto è qui,

il mio posto è su questa terra.”

L’angelo ancora mi prese e mi strinse forte,

e ancora una volta mi disse: “Giovanni, vieni,

c’è qualcuno che ti aspetta e che vuole abbracciarti.”

Io con lo sguardo cercai di capire il suo volto,

ma non riuscii per l’abbagliante e calda luce,

non potevo lasciare la mia terra visto che non era giunto

il mio vile momento e a cuore aperto lo dissi a lui

Egli allora capì che io dovevo restare qui,

che il mio posto era la terra. Ma quando disse chi mi voleva,

il mio cuore d’improvviso si strinse e pianse,

perché chi mi voleva era chi da poco avevo perso,

chi da poco avevo lasciato andare via pur non volendo.

Il suo nome è Giuseppe ed è mio zio,

il punto più importante di questa vita ormai straziante

fatta di perché e di malinconia,

quella che quell’angelo voleva che per un attimo facessi mia.

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