Scrivo questo intervento sul signoraggio bancario perché ritengo che l’argomento interessi tutti, ma al contempo venga praticamente ignorato da tanti. Ringrazio Paolo Merenda per avermi concesso lo spazio, senza censurarmi.

Parto con la spiegazione rievocando l’epoca del baratto. Quando non esisteva la moneta, gli uomini si limitavano a scambiare le loro proprietà. Il valore dei beni poteva cambiare da un posto all’altro a seconda della diffusione o scarsità dei beni stessi. In un mercato libero ci si accorda liberamente tra chi compra e chi vende, ad esempio una pesca vale 4 uova. Per praticità, invece di portarsi in giro pesche e uova, un gruppo di persone può decidere di utilizzare uno stesso oggetto che ha un qualche valore per la comunità, ad esempio una conchiglia (fu infatti da una conchiglia chiamata cypraea moneta che la moneta prese questo nome). La moneta quindi ha un valore reale, sia in quanto oggetto in sé (conchiglia per mele ad esempio) sia come mezzo di scambio.

Con il tempo l’allargarsi delle comunità e quindi del mercato hanno suggerito l’uso dell’oro come mezzo di scambio. Quello che conta è che l’oro come prima le conchiglie, aveva un valore reale, cioè come oggetto in sé e per cosa in un determinato momento ci si poteva comprare. In tutto il mondo, imperatori, re, signori, principi, battono le loro monete che però mantengono un valore reale, dato dal peso e dal tipo di materiale utilizzato (argento, platino, oro etc etc…). I re, gli imperatori, i governi, i politici insomma, all’inizio per coprire le spese di conio, ma poi per trarne un illecito guadagno, diminuiscono la percentuale di oro e argento nelle monete fino ad arrivare ad una moneta dal valore nominale, una moneta cioè che non vale nulla di per sé, ma assume valore solo in quanto vi è uno Stato che garantisce che ne abbia.

Lo Stato diventa proprietario di tutta la moneta reale ed obbliga i cittadini ad utilizzare la sua moneta, questo significa che se lo Stato fallisce i cittadini perdono tutto. In questo modo lo Stato ha creato per sé ricchezza dal nulla ed inoltre obbliga i propri sudditi alla fedeltà assoluta.

Vai alla prima parte, seconda parte, terza parte, quarta parte.

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Il signoraggio bancario (Parte 1 di 4), 4.6 out of 5 based on 14 ratings

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